Cinque anni nell’eurozona

Sottotitolo: 
I Giips  (un termine più gentile per indicare i paesi mediterranei più l'Irlanda), sottoposti ai "compiti a casa" di marca tedesca, si trovano nella situazione del supplizio di Tantalo.

Il periodo 2007-2012 è quello che va dall’esplosione della crisi finanziaria al dramma dei debiti sovrani dei paesi mediterranei – più l’Irlanda – cioè i giips (termine più gentile di piigs). La variazione cumulata del Pil e l’incremento nel rapporto debito-Pil per i giips e per quattro paesi continentali sono::

                               Gdp %D                        deb-ratio D     
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Greece                   -18,50                                63,7
Ireland                      -5,64                                 92,7
Italy                          -6,77                                 23,2
Portugal                   -6,12                                 50,8
Spain                       -4,20                                 54,4
Belgium                   +0,44                                15,7
France                     +0,22                                25,8
Germany                 +3,49                                17,6
     Netherland               +0,30                                 20,2      

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Il quadro è piuttosto chiaro: tutti I paesi giips hanno avuto una forte contrazione del Pil (in particolare la Grecia), mentre i paesi continentali hanno recuperato i livelli del 2007 (e la Germania è andata oltre). I giips sono immersi nel circolo vizioso: contrazione fiscale, caduta dell’economia, crescita del rapporto debito/Pil, nuova contrazione fiscale, e così via.
Ovviamente ciascun paese ha le sue specificità; per l’Irlanda il salvataggio delle banche, per la Spagna il fatto che avendo un debito molto basso Zapatero ha azionato una politica anticiclica che ha permesso al paese di avere una caduta del Pil più contenuta.

Guardando ai dati, Francia ed Italia rappresentano un’eccezione, nel senso che l’incremento del debito italiano è minore di quello francese, malgrado la più forte caduta dell’economia. Per capire meglio possiamo scomporre la variazione del rapporto debito/Pil in tre componenti: la prima è la differenza tra i, il costo del debito (ponderato per i vari tipi di titoli) e g, il tasso di crescita del Pil; la differenza è detta anche effetto valanga. La seconda è il surplus primario, in rapporto al Pil (differenza tra entrate e spese, a parte quella per interessi), mentre la terza e costituita da un insieme di operazioni finanziarie che vanno “sotto la linea”, cioè che non rientrano nel bilancio come voci di spese o entrate; ad esempio i prestiti dati dai paesi ai fondi EFSF/ESM.

_________ Components of the debt-ratio increase___________

                         i-g              primary surplus                      residual

France       +7,6                   +8,6                                  9,5
Italy            +22,9                 -7,8                                   8,3

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I due paesi hanno avuto dei residui simili, ma la grossa differenza è che il surplus primario italiano avrebbe ridotto il rapporto debito/Pil, se la differenza i-g fosse stata nulla. Ma l’effetto valanga è stato molto forte generando quasi tutto l’incremento del debito. La Francia ha avuto un più contenuto effetto valanga e ha potuto mantenere un deficit primario (contenendo quindi lo stesso effetto valanga). E’ interessante notare che la Germania ha avuto un limitato surplus primario (-2,3) ma, a partire dal 2010, un tasso di crescita più grande del costo del debito (i-g:-5,6), cosicché l’aumento del rapporto debito/Pil è stato dovuto interamente al residuo (19,6). 

E’ dura essere un paese giips; a causa della politica dei “compiti a casa” di marca tedesca, un paese si trova nella situazione del supplizio di Tantalo. Bisogna creare un avanzo primario, che abbassa il tasso di crescita; l’effetto valanga aumenta, cosicché bisogna aumentare l’avanzo primario e così via. Inoltre come paese giips non sei del tutto affidabile.

Notizie dalla Bundesbank dicono che la Germania avrà un tasso di crescita di 0,7 invece di 1, e nel 2013 le ultime previsioni parlano di 0,4 invece di 1,6 (stime di giugno). Il vento della recessione ha raggiunto Berlino, il che provoca un sentimento di schadenfreude in tutti I paesi giips.          

Ruggero Paladini

Economist - Professor of "Scienza delle Finanze" at University "La Sapienza" Roma; Member of the Economic Board of Insight - ruggero.paladini@uniroma1.it