Lo sviluppo economico non é più un obiettivo?

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Nell'Unione europea domona la convinzone che la vera minaccia sia l'inflazione, mentre latita una politica di crescita. I cittadini europei dovrebbero esigere forme democratiche di controllo sulle scelte sui centri di decisione privi di legittimazione democratica.

Il problema , e’ naturalmente, l’inflazione che , come deciso  dalle regole “democratiche” della Banca Europea , non dovrebbe superare il due per cento . L’obiettivo e’ chiamato Stabilita’ Economica.  Ma  la stabilita’  non esiste nell’economia.  Stabile vuol dire “fermo”, “che  non cambiera’ ”, e se l’economia  sta ferma  il suo ciclo diverra’ negativo  e la gente sara’ piu’ povera.
Inoltre, la semplice regola della  Banca Europea  non tiene conto dell’origine dell’inflazione. L’attuale aumento del prezzo del petrolio non viene da un eccesso di domanda  ma risulta o da speculazione  ( fatta da persone che non hanno alcun interesse  alla crescita economica) o da rivoluzioni, o dalla forte domanda dei paesi dell’Est.

 Allo stesso modo , l’aumento di prezzo delle derrate  origina soprattutto  da  eventi della natura , cioe’  da eccessivo freddo in certe aree e siccita’ in altre, oltre che dalla concorrenza  fra  il cibo e la produzione dei carburanti   agricoli. In Europa, la domanda  globale sta in realta’ stagnando, ed i prezzi aumentano  per ragioni che non hanno niente a che fare  con lo sviluppo, o , meglio, la stagnazione, dell’economia.

Qualche mese  prima , l’Europa  aveva condannato qualcuno fra i suoi membri piu’ poveri a riparare alle follie fatte dalle loro Banche  riducendo a zero lo sviluppo economico del paese.  Ma , in realta, non si puo’  ridurre la spesa pubblica nei paesi poveri , e rallentare cosi’ la loro economia,  e poi aspettarsi che essi paghino  i loro debiti, o , meglio, quelli delle loro banche. La sola speranza ragionevole di avere questi pagamenti   starebbe invece nel rivitalizzare  l’economia dell’area. Per rischiare il paradosso, si puo’ dire  che l’unico modo di aiutare un povero  e indebitato a pagare i suoi debiti  sarebbe quello di finanziare i suoi progetti di investimento , se ve ne sono,  per accelerare il suo sviluppo economico.

L’idea di combattere l’inflazione  per avere la stabilita’ - cioe’ il non-sviluppo -  potrebbe essere accettabile ai paesi ricchi, ma l’Europa ha dato il benvenuto  nella sua struttura a un numero di paesi  che erano tutt’altro che ricchi. Quando cio’ avvenne, l’allargamento dell’Europa  fu giustamente salutato  come la migliore operazione politica del secolo. E di certo lo era: ma  non possiamo percio’ considerare l’Europa un paese ricco , dato che nella sua area vi sono grosse differenze , con molti paesi  parecchio piu’ poveri   di  alcuni dei paesi iniziatori  dell’Unione.  Questa realta’ non puo’ essere ignorata. Se la si ignora, il rischio non e’ soltanto   che i poveri diventeranno piu’ poveri, ma che  la domanda globale dell’area dell’Euro non sara’ sufficiente  neanche per un tasso di crescita  molto modesto.

Naturalmente, gli americani  stanno tentando qualcosa di simile , o se possibile, di far ancor meglio.  Sotto la bandiera, o , meglio, la chimera,  del pareggio del bilancio , la destra vuole ridurre la spesa pubblica e i servizi pubblici.  La destra rappresenta i ricchi ed i potenti , che sono tranquilli che  l’elettorato verra’ gestito dai media  - che sono di loro proprieta’- e non hanno alcun interesse che l’economia cresca- non ne hanno bisogno.  Non hanno neanche bisogno degli elettori .Un partito di estrema destra  e’ stato creato  in pochi mesi , e sta crescendo.

E’ improbabile che l’Europa abbia  dimenticato il significato della democrazia , che implica  una disparita’ fra i cittadini : il Bilancio dello Stato e’  lo strumento per ridurre,  attraverso i servizi pubblici e  le azioni di sostegno , la misera dei poveri. Tuttavia ,  l’Europa sta  cercando di ridurre proprio la spesa pubblica.  Nella costruzione europea vi e’  un nocciolo duro di persone non elette, e che non hanno bisogno di essere elette.

Il centro decisionale non eletto dell’Europa   crede che l’inflazione sia oggi  la vera minaccia , ed ha deciso di aumentare  il costo del capitale  per rallentare un’economia che  cresce solo del due per cento all’anno.  Il fatto e’ che l’Europa non si sta sviluppando, ma e’ in fase di stagnazione, e sta perdendo la corsa  con i suoi concorrenti vecchi e nuovi, che  stanno prendendo il suo posto. Gli Stati Uniti crescono piu’ dell’Europa, e non c’e bisogno  di ripetere i numeri dei nuovi giganti dell’Est , che sono ormai noti a tutti.  E’ interessante notare che  l’Inghilterra e’ , tra i   grandi paesi europei, quello che cresce piu’ lentamente , proprio quello che ha adottato la piu’ rigida politica  di restrizioni  e di smantellamento dei servizi pubblici , per aumentare la distanza  che separa  fra di loro le varie classi sociali del paese.


Il problema non sembra limitato  solo alla politica economica.  Riguarda chi ha oggi il potere di decidere. Sarebbe ormai tempo che i cittadini dell’Europa   richiedessero qualche forma di controllo democratico su personaggi non eletti,  che non hanno oggi neanche bisogno di spiegare  cosa stanno facendo e le conseguenze  che ne deriveranno.      
 

Marcello Colitti

Economist. He was President of Enichem. His last book is "Etica e politica di Baruch Spinoza". Member of the Editorial Board of Insight