Una nota dell'International Institute Finance research analizza il forte aumento degli investimenti nei paesi emergenti.
C’è qualche incertezza su quale sarà il segno che la crisi finanziaria è stata finalmente superata . Data la continua permanenza della disoccupazione quasi dappertutto, i dati della disoccupazione non lo dicono di certo. E anche il livello della produzione industriale non da informazioni precise, anche perchè l’andamento è molto lento , almeno nei paesi maturi come gli Stati Uniti l’Europa e il Giappone. L’Institute of International Finance, una delle voci piu’ autorevoli in materia , ha appena pubblicato ( 26 Gennaio 2010) il suo bollettino , una fonte preziosa sul flusso di capitale verso i paesi emergenti. I dati sono presentati in modo sintetico nelle tabelle seguenti .
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2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
FlussiPrivati netti |
667,1 |
435,2 |
721,6 |
797,9 |
Investimenti in Equity di cui: |
413,4 |
462,8 |
562,4 |
597,3 |
Investimenti Diretti |
506,6 |
343,7 |
456,0 |
497,5 |
Investimenti Portafoglio |
-93,2 |
119,2 |
106,4 |
99,7 |
Creditori Privati |
253,7 |
-27,6 |
159,2 |
200,6 |
“Questo movimento rapido dalla scarsita’ all’abbondanza crea il sospetto che stia nascendo un'altra bolla finanziaria globale , questa volta nei paesi emergenti piu’ importanti, specialmente Brasile, Cina ed India. Non sembra che vi sia un rischio immediato, ma ve ne sono certo a medio termine. “
Cio’ sembra indicare che poiche’ la struttura finanziaria del mondo non e’migliorata, nonostante le frasi pronunciate dai Governi in materia , questo aumento dei flussi finanziari puo’ alla fine risultare pericolosa. Possiamo pero’ leggere queste cifre con ottimismo , e dire che esse mostrano che vi sono opportunita’ di investimento , e che il capitale disponibile si muove verso i luoghi da cui si attende alti profitti a basso rischio. Oppure, potremmo concludere che il capitale e’ disponibile , ma che non vi sono buone opportunita’ nei paesi maturi , che sono ancora immersi nella crisi finanziaria.
Flussi di Capitale nei paesi Emergenti, per Regione
Regioni 2008 2009 2010 2011 America Latina 130,6 135,7 176,5 172,5 Europei Emerg. 267,4 20,3 174,6 243,5 Africa M.O. 105,5 43,0 68,5 82,8 Asiatici Emerg. 163,6 236,3 302,0 299,1 Totale 667,1 435,2 721,6 797,9
“Le previsioni macro economiche per i flussi di capitale non sono mai state cosi’ propizie ai paesi emergenti...... Nel prevedibile futuro gli investimenti nei paesi emergenti sembra offrire prospettive di maggior profitto e minor rischio.” L’Istituto conclude la sua analisi pubblicando le sue previsioni macro economiche per il 2010 ed il 2011. Le economie mature, negative nel 2009, cresceranno del 2,4 % e del 2,0% nei due anni .Le previsioni danno l’Europa in ritardo con una crescita di meno del 2% in ognuno dei due anni. Invece, le economie emergenti, che erano cresciute dell’uno per cento nel 2009 , cresceranno del 6,1% e del 5,9% nei due anni , con Cina ed India all’avanguardia , il primo con 10,0% e 9,5% e il secondo con 8,5% e 9,0 %. Questi dati indicano una vera e propria dislocazione del flusso degli investimenti in nuova capacita’ produttiva . Il capitale fluisce verso le prospettive di buoni profitti e di basso rischio.
E la differenza non dipende soltanto dal costo del lavoro , che in alcune industrie non e’poi molto rilevante, ma anche dall’atteggiamento positivo del Governi verso i nuovi investimenti, dal breve tempo necessario per costruire nuova capacita’ , e , infine, dalla numerosa popolazione , con una forte percentuale di giovani, che chiede un piu’ confortevole tenore di vita. I giornali americani parlano gia’ del “ Secolo dei Paesi Emergenti”. Sembra che quello che gli economisti hanno cercato per tanti anni , e cioe’ un modo per sviluppare i paesi poveri , sia stato finalmente trovato , il che e’ davvero molto positivo. Tuttavia, vi saranno problemi per i paesi maturi, e soprattutto per l’Europa, che ha una struttura centrale molto debole. La Commissione Europea ha finora concentrato la sua attenzione sulla politica della concorrenza, certa che cio’ fosse una effettiva politica industriale, il che non e’ affatto vero. L’industria europea e’ grande e potente , ma deve combattere una dura battaglia , ed i paesi di vecchia industrializzazione e fortemente popolati hanno forti ostacoli alla creazione di nuova capacita’ . Le Autorita’ Europee sono ancora alla prese con la grande crisi , e non sembrano molto interessate a cio’ che accadra’ dopo.
Fonte : IIF Institute of International Finance : Capital Flows to Emerging Market Economies, January 26 2010