L’attuale scontro sul salario legale – tra contrarietà di Governo e Cnel e proposta dell’opposizione – non è tecnico ma politico. Si trascura il problema sociale dei minimi salariali e del lavoro povero.
La destra, con una punta d’ipocrisia, dice d’essere contraria al salario minimo legale per rispetto dell’autonomia sindacale e della contrattazione collettiva.
Nello spirito costituzionale, alla buona politica servono “partiti-formazioni sociali”: luoghi comunitari d’educazione, crescita civile e partecipazione democratica dei cittadini.
Con l’autonomia regionale differenziata, la situazione del Mezzogiorno è destinata a peggiorare. Sarà difficile bloccare l’esodo ulteriore di giovani professionalizzati e di talento.
La festa del lavoro, mentre aumentano lavoro povero, lavoro nero e povertà assoluta. Le nuove tecnologie offrono all’impresa l’opportunità d’abbassare i costi aziendali a discapito del lavoro.