D'Antona si proponeva di diffondere la consapevolezza che l’impatto delle regole del lavoro sulla vita delle persone eccede il quadro delle relazioni che nascono da un contratto tra privati.
Negli Stati Uniti, prima ancora della pandemia, avevamo la maggiore ineguaglianza di ricchezza rispetto agli altri maggiori paesi. Ma l'’ineguaglianza non è soltanto un problema americano. È un tema globale.
I problemi economici sono iniziati in Italia all'alba del secondo decennio di questo secolo. Ma tutta l'Eurozona è in difficoltà. La Germania, che è la più grande economia dell'Eurozona, oscilla tra stagnazione e recessione negli ultimi due anni.
Esiste solo uno strumento adatto per affrontare l'attuale crisi, la Banca centrale europea. Per far fronte all'emergenza, gli Stati dovrebbero emettere titoli senza scadenza con un tasso di interesse vicino allo zero.
Che noi siamo europei è un dato incontrovertibile, ma conferire a questo dato culturale una valenza “di per sé” politico-istituzionale è un errore clamoroso.
L'orario di lavoro era al centro del progresso sociale nella seconda metà del secolo scorso. Ora la deregolamentazione è diventata la regola, disarticolando la vita personale e familiare.